martedì 9 giugno 2020

#STEP 22: FALLITO

#EPISODIO 1: SOLITUDINE


Il ragazzo torna a casa canticchiando con in mano una scatola, è molto contento dell'acquisto, un prodotto che ha sempre voluto avere: Oculus Rift.
L'ha visto mesi fa in una vetrina del GameStop, ma non aveva abbastanza soldi per comprarlo poiché la mamma gli aveva negato la paghetta per i bassi voti a scuola.
Finalmente, dopo sere e sere di studio riuscì a guadagnarsi il suo amato aggeggio.
Nel tardo pomeriggio, entrò nella sua stanza, tutta disordinata , e aprì la confezione con occhi lucidi. Disse a se stesso:"Finalmente".
Seduto sulla sedia da gaming indossò il VR set e con i controller installò il suo gioco amato e iniziò a giocare.
Era una nuova esperienza ed era emozionato. Il sole calò e arrivo la sera, la mamma gridò:"Vieni a cena!" e Marco finalmente si tolse il casco.
Non aveva percepito il passare del tempo, si immaginava di essere in quel mondo fantastico, viverci, esserci. Era un nuovo lui.



#EPISODIO 2: DELUSIONE


"Come andata la verifica di matematica?", chiese la mamma a pranzo dopo scuola. Marco rispose:"Il prof. è stato uno stronzo, mi ha dato 5/6. Poteva darmi 6 per l'impegno".
"Niente videogiochi e paghetta per un mese. Devi concentrati allo studio", disse freddamente la madre.
"Mamma!", gridò il ragazzo. "Ce la sto mettendo tutta!" rispose con una voce tribola. Era il suo unico piacere e , a dir la verità, lo studio non era fatto per lui.
Ma questo era il destino di un ragazzo nato in una famiglia di dottori e avvocati: lo studio era il tutto.
La sera a cena, "Giovanni, tuo figlio non sta affatto andando bene a scuola. Tutto il giorno a giocare, non combinerà niente nella sua vita." affermò la mamma a tavola.
Il padre fece un sospiro, un sospiro in cui si poteva sentire la parola delusione. Era una sera lunga per Marco, si sentiva vuoto e ferito.
Voleva ritornare alle medie, quando poteva essere felice tutto il giorno, senza preoccupazioni.



#EPISODIO 3: FALLIMENTO


Anni dopo, il VR è diventato una rivoluzione da tutti i punti di vista. Ogni persona sulla faccia della terra ne aveva uno. Le più grandi compagnie ormai erano i produttori per
il software VR e la loro crescita sembra non avere limiti. Marco aveva rinunciato alle superiori e iniziò a lavorare da allora,
essendo che i genitori non ne volevano più sapere di lui.
Con il lavoro, non poteva più giocare e ciò che sembrava tutto per lui (il VR) sembrò che gli abbia rovinato la vita. La dipendenza dai giochi è una dipendenza grave quanto il fumo e l'alcol.
Certo, non gli ha rovinato la salute, ma gli ha rovinato il futuro. E ora, che il VR è diventato così popolare , riniziò a giocare e la dipendenza tornò.
In una sera di una domenica, un uomo è stato trovato morto nel suo piccolo appartamento sporco e disordinato. In un pezzo di carta si trova scritto:"Perché che reale non può essere virtuale?".

Nessun commento:

Posta un commento

#STEP 25: RIFLESSO

Sera, 10 agosto 2050 Questo agosto Marco e Giovanni volevano provare il campeggio in valle, trovano un’esperienza molto apprezzabile che...