venerdì 12 giugno 2020

#STEP 25: RIFLESSO


Sera, 10 agosto 2050
Questo agosto Marco e Giovanni volevano provare il campeggio in valle, trovano un’esperienza molto apprezzabile che li permette di allontanarsi dalla tecnologia e dal mondo digitale in cui sono sempre immersi. Era sera e si erano accampati vicino a un lago in mezzo alla foresta.
Davanti a un falò i due iniziarono con il silenzio e Giovanni fissò il riflesso nel lago della luna e delle stelle.

Marco
C’è qualcosa che non va?

Giovanni
Sai… Delle volte penso che tutto potrebbe essere una finzione, come il riflesso dell’astro in questo lago.

Marco
Cosa intendi?

Giovanni
Voglio dire che la nostra epoca è ormai diversa dal quella dei nostri genitori, in cui la realtà e il mondo virtuale sono ben distaccati da un monitor. Immaginati che loro facevano stage proprio nelle aziende, mentre noi lo dobbiamo simulare su uno stupido dispositivo che ricopre tutti i nostri sensi.

Marco
Beh, io direi che è un miglioramento, mio padre diceva che doveva sempre preoccuparsi del passaggio e fare ben attenzione a non farsi male quando saldava i circuiti elettronici. Delle volte veniva pure ustionato. Certamente comodo la simulazione del posto di lavoro.

Giovanni
Ma è diverso la sensazione di avere in mano un saldatore, percepire il calore , vedere il fumo che esce dal rame fuso.  Cioè, è proprio qualcosa che è davanti a te. Certo si può imparare a saldare virtualmente ma trovo che sia molto meglio provarlo con le proprie mani che con quelle di un omino virtuale.

Marco
Ma cosa cambia? Impari comunque e eviti tutti i rischi di farlo personalmente. E poi non è la realtà virtuale lei stessa una realtà? Non ti dimenticare che ci siamo conosciuti su un gioco virtuale e ora siamo qui, ad apprezzare la luna e la natura.

Giovanni
Però come hai detto è solo stato un mezzo che ci ha permessi di conoscerci, che esperienza sarebbe questa se fosse virtuale? Se non fossimo faccia a faccia attorno a un falò e fossimo degli avatar in un mondo formato dagli uno e gli zero?

Marco
Beh se è simulato abbastanza bene, non ci sarebbe differenza e l’esperienza sarebbe tale e quale.

Giovanni
Ma se la tecnologia fosse così avanzata, è come se ci sarebbero tantissimo mondi paralleli in cui ci siamo noi. Ma saremmo ancora noi? In ogni mondo siamo delle persone diverse, impersoniamo i nostri avatar e non noi.

Marco
Meglio, hai più possibilità, vivere più esperienza in posti diversi e ambienti sociali diversi. Accresci te stesso.

Giovanni
Ma voglio proprio dire che non esiste più un “te stesso”, saresti solo colui che interpreta il tuo avatar. E non ho dubbi che la realtà virtuale continua a crescere come sta facendo ora, che è ormai ovunque, finirà molto male.

Marco
Ma ti stai facendo troppi problemi, è ovvio che ogni progresso porta degli vantaggi e degli svantaggi, solo che i vantaggi sono talmente tanti che diventa inevitabile accettazione.  Guarda la macchina, ha portato un sacco di inquinamento nella generazione scorsa, si diceva  che avrebbe pure ucciso la specie umana. Ma io vedo che siamo tutti vivi e vegeti.

Giovanni
Si, ma questa volta non attacca qualcosa di esterno a noi, bensì la nostra mente. Hai visto i casi di pazzia che mostrano i giornali? Persone che non sanno più chi sono, amori che non sono ricambiati che portato ad ossessioni e addirittura omicidi. Tutti credono che le cose virtuali siano reali, il mescolarsi dei mondi.

Marco
Beh tutte le cose che hai elencato esistevano anche prima, solo che sono state accentuate. Per il progresso direi.

Giovanni
E pensa che ora è solo l’inizio di una nuova era, me lo sento che un giorno la luna e le stelle che vedremo nel cielo sarà solo un riflesso di un lago.

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